Altri lavori di Capparucci Lucia
Sudore spesso come pece
mentre mi sciolgo in rivoli di nulla,
il mio animo è trasudato oltre i miei stessi confini
ed io lo osservo,
là.
Ai miei piedi.
Mentre si spande scivoloso e liquido.
Lo sguardo immobile e remoto,
specchio della mia paralisi interiore,
è anch'esso congelato come il corpo.
Odio il mio passo pesante,
detesto questa staticità forzata
e l'incedere stentato dei pensieri.
Eppure...
Eppure torna,
mi travolge ritmica come la marea
non il pessimismo,
la vita.
Desidero la quiete
quella che associo ad un animo semplice,
nessun anestesia
che profumi di chimica
e resa.
Ho bisogno di una tregua da me stessa
ma la realtà non ha pause
e i sogni non sono isole.
La chiamano estate,
ma assomiglia alla disperazione.
12 luglio 2010
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La realtà non ha pause... è un'immagine veramente calzante per descrivere la vita che ogni giorno sfugge (in senso temporale) sempre di più!